sabato 15 marzo 2008

Cabanyal, non c'è più niente da fare

Vorrei aggiungere un punto di domanda al titolo.

Dieci anni fa, il 22 aprile 1998, nasceva la Plataforma Salvem el Cabanyal, una piccola e insignificante associazione di vicini di casa, tra cui molte persone anziane, che organizzandosi speravano di salvare il proprio quartiere dalla distruzione.
Un grazioso quartiere ai piedi del mare, Bene di Interesse Culturale per il valore storico, artistico e, aggiungerei, umano che racchiude.

Peccato che quel mare si chiami Mediterraneo, e quella città si chiami Valencia.
Una città spagnola, anzi catalana, messa in ginocchio da una giunta comunale fascista, dominata dagli interessi immobiliari speculativi di pochi, tra cui, appunto, il sindaco: Rita Barberà.

Nel 1998 è iniziata una guerra, dapprima palesemente disequilibrata, ma il nemico più forte ha sottovalutato la potenza della cultura. Infatti la piccola associazione poteva contare fra i suoi, membri illustri della città: avvocati, prima di tutto, architetti, professori universitari, giornalisti, artisti affermati. I quali, a loro volta, conoscevano altrettanti nomi importanti, studenti, membri di altri comitati di lotta, fino ad arrivare al Parlamento Europeo.

Con un lavoro estenuante durato anni, e sacrifici, la Plataforma Salvem el Cabanyal non ha mollato.
Anzi, per dieci anni è andata avanti con la forza di un uragano, prevedendo i colpi bassi, le frodi, le bugie della politica, la stupidità della stampa cittadina, rivolta a persone altrettanto stupide, o forse solo disinformate.

Tanta è stata la dedizione di queste persone, me compresa, che per dieci anni chi aveva investito milioni, non ha potuto vedere realizzato il suo piano.

Nel mentre il Cabanyal è stato fatto a pezzi, in un losco ed evidente piano di degradazione. Fra gli azulejos dei primi del Novecento si vende la droga, gli spazzini non raccolgono i rifiuti (vi ricorda niente?), i più sprovveduti hanno venduto per una miseria i loro metri quadrati a due passi dal mare.

Ieri mi è arrivata la notizia: il Tribunal Superior de Justicia dice che la decisione non è competenza sua. Un processo durato anni di botte e risposte, attacchi, ricorsi, sentenze provvisorie, si risolve con un: "Arrangiatevi, sono fatti vostri".

Chi mi legge, se interessato, potrà pensare: "Ma cosa ti aspettavi? Non hai ancora capito come vanno le cose?". E voi? L'avete capito? Aspettiamoci pure che la giustizia penda sempre dalla parte dei più forti, andiamo avanti a capo chino, senza disperdere inutilmente energie. Oggi è il Cabanyal, lontano, domani, nel 2009, cadranno in prescrizione i delitti, sì, i delitti di Bolzaneto. E un giorno o l'altro un ufficiale giudiziario busserà alla nostra porta con un mandato di espropriazione.

Al Cabanyal nel 2000 tre amici hanno fatto lo sciopero della fame, oggi sono certa che tutti sarebbero disposti a incatenarsi alla propria casa. E lo farei anch'io.

Salvem el Cabanyal
Qualche foto, per capire:
di Juha-Pekka Kervinen

domenica 24 febbraio 2008

Persa nel treno

"GENOVA - Cento euro per risarcire il "danno esistenziale" ad una passeggera che ha atteso un'ora e mezzo l'arrivo a destinazione di un Genova-Torino bloccato da un guasto al locomotore". 23 febbraio 2008, Repubblica.it

Inizia (procede?) così la mia personale Campagna contro i servizi di Trenitalia, con una buona notizia: forse le cose possono cambiare.
Domani sarà lunedì, e come tutti i lunedì mi recherò alla stazione di Genova Brignole per prendere il treno delle 8.10 diretto a Milano.
Se il treno non sarà soppresso (vedi lunedì scorso), riuscirò ad arrivare al lavoro in tempo. Se il treno invece non ci sarà, attenderò con pazienza il successivo, trascorrendo mezz'ora fra biglietteria, ufficio informazioni, inutili telefonate al NUMERO VERDE: 0.15 centesimi alla risposta, 1.29 € al minuto, ma quale numero verde!

C'è da dire che nell'attesa potrò sempre prendere freddo al binario, ascoltando a tutto volume la pubblicità che Trenitalia ha deciso di concedermi, tramite un numero illimitato di maxi-schermi (a occhio sono almeno 20 pollici di televisore).
Io, una consumatrice, bombardata dalla pubblicità Dolce e Gabbana, alle otto di mattina, con un sonno bestia addosso. Cosa credete, che appena arrivata a Milano, correrò a comprare il profumo in questione per tirarmi su di morale?

Se davvero volete farmi sorbire la vostra pubblicità, mi pagate, oppure mi fate uno sconto sul biglietto.
15,50 € per un treno dove non posso nemmeno andare in bagno e sperare di poter tirare la catena. Tariffa intercity con diritto di posto a sedere. Altrimenti 15,50 € senza diritto di posto a sedere, è uguale.
Soprattutto al ritorno, alle 18.10 del venerdì, quando i corridoi sono affollati di gente, e in bagno è proprio impossibile andare.
Fatemi pagare, e caro, ma non ditemi che questo è un servizio migliore, più comodo, un servizio vero.
Tanto nessuno reclama, nemmeno per i ritardi ritoccati a 25 minuti (una volta, giuro, sono stati 29!) per non pagare il rimborso del 30%.
Fare un reclamo, e perché mai?
Per ricevere tre mesi dopo le vostre scuse?
Ne faccio a meno, e farei volentieri a meno di voi.

venerdì 25 gennaio 2008

Lettera aperta a Elio e le Storie Tese

ciao ragazzi!

non mi dilungherò sul fatto che vi adoro, e mi soffermerò invece sul fatto che cerco da tempo di sapere se e come sarebbe mai possibile avere in prestito "Farmacista" per i titoli di coda di un cortometraggio che dovrei girare da un momento all'altro, appena che trovo una farmacia, che un vero farmacista, a sua volta, mi dovrebbe prestare.
ecco.
bastava chiedervelo.
adesso mi basta una risposta, tipo:

1) volentieri, ma non chiederci di metterci la scopa in culo per ramazzarti la stanza
2) volentieri, chiedi i diritti alla nostra amica SIAE, forse se accendi un mutuo ora, te la sbrighi in una trentina d'anni
3) volentieri, ma giuraci che non farai il nostro nome
4) volentieri, se ci fosse anche una particina per mio cuggino...
5) te lo puoi scordare, chi ti credi di essere?

mi chiamo ..., non sono famosa, ma ci provo.
qualcosa di mio?
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domenica 25 febbraio 2007

ciau

faccio una prova...

www tupet.it